Tares: ok al rinvio ma restano gli aumenti
05.04.2013 19:05
Verso il decreto – Il pagamento del nuovo prelievo su rifiuti e servizi che deve sostituire la Tarsu e la Tia, alla fine pare venga rinviato a fine anno. Il pagamento della Tares, tuttavia dovrebbe iniziare dal prossimo mese di maggio, ma i 30 centesimi in più a metro quadro che sono previsti dalla nuova normativa verranno applicati solo da dicembre. Nel prossimo decreto le scadenze per il pagamento potrebbero essere a maggio o settembre e dicembre. Le prime rate riguarderanno perciò la Tares-Tarsu, cioè un tributo che possiamo dire uguale alla vecchia tassa rifiuti e che potranno essere versate con le varie modalità di versamento già attivate negli anni scorsi, mentre l'ultima vedrà l'avvio a pieno regime della Tares con la maggiorazione che andrà allo Stato, facendo perdere così l’etichetta del finanziamento ai servizi comunali. Per l’ultima rata legata all'aumento di 30 centesimi, verrà studiato un modello di pagamento particolare. Da notare che dal punto di vista del carico contributivo, non vi sono cambiamenti, comunque gli aumenti che erano stati già prospettati vi saranno ugualmente, soltanto che verrà effettuata una dilazione.
Gli incrementi - Rispetto alle “vecchie” Tia e soprattutto Tarsu applicata nel 2012 nella maggior parte dei Comuni la Tares produce un rincaro generalizzato per i cittadini, rincaro generato dall’obbligo della copertura integrale dei costi, e gli effettivi aumenti dipenderanno dal tasso di scopertura di tali costi da parte dei Comuni. Il rincaro maggiore probabilmente sarà a dicembre quando il tributo dovrà coprire integralmente i costi del servizio, comunque ancora con riferimento alla prima rata. Resta da capire come dovrà essere calcolata, specie per quei Comuni che ancora non hanno predisposto i piani finanziari.
Lo sblocco di 7 miliardi - Dall’incontro del Governo con le rappresentanze degli enti locali alla fine qualcosa di buono è arrivato, in particolare sarebbero stati sbloccati 7 miliardi di pagamenti alle imprese di provenienza comunale. Ricordiamo che il decreto relativo ai pagamenti dei debiti della PA dovrebbe essere approvato entro lunedì prossimo. Nell’incontro con il Governo è stato anche garantito che non vi sarà nessun aumento di tasse, consistenti nell’anticipo dell'aumento dell'addizionale Irpef nel decreto, né maggiorazione di altre imposte. Il governo ha deciso di lasciare in vigore gli attuali regimi e di rinviare l'applicazione della Tares con la sovrattassa governativa all'ultima rata a fine anno in quando vi era il rischio concreto di un’emergenza rifiuti e un’emergenza di liquidità, e il rischio di una stangata ulteriore su imprese e cittadini. In merito allo sblocco dei 7 miliardi a carico dei Comuni, le somme che sono già disponibili, sono costituite da fondi per opere pubbliche che i Comuni hanno fatto nel corso degli anni ma che, a seguito del blocco dei pagamenti, sono rimasti nelle casse. Con lo sblocco si dovrebbe dare un grosso aiuto all’economia a riprendersi e generare PIL. Parte di queste risorse sarà utilizzata per cofinanziare i progetti europei. Ritornando alla Tares restano sempre sul tavolo le mozioni che sono state presentate per il rinvio totale al 2014, per la sua rimodulazione e la correzione delle anomalie del tributo, aspetti questi che saranno discussi nei prossimi giorni dal Parlamento.
Gli incrementi - Rispetto alle “vecchie” Tia e soprattutto Tarsu applicata nel 2012 nella maggior parte dei Comuni la Tares produce un rincaro generalizzato per i cittadini, rincaro generato dall’obbligo della copertura integrale dei costi, e gli effettivi aumenti dipenderanno dal tasso di scopertura di tali costi da parte dei Comuni. Il rincaro maggiore probabilmente sarà a dicembre quando il tributo dovrà coprire integralmente i costi del servizio, comunque ancora con riferimento alla prima rata. Resta da capire come dovrà essere calcolata, specie per quei Comuni che ancora non hanno predisposto i piani finanziari.
Lo sblocco di 7 miliardi - Dall’incontro del Governo con le rappresentanze degli enti locali alla fine qualcosa di buono è arrivato, in particolare sarebbero stati sbloccati 7 miliardi di pagamenti alle imprese di provenienza comunale. Ricordiamo che il decreto relativo ai pagamenti dei debiti della PA dovrebbe essere approvato entro lunedì prossimo. Nell’incontro con il Governo è stato anche garantito che non vi sarà nessun aumento di tasse, consistenti nell’anticipo dell'aumento dell'addizionale Irpef nel decreto, né maggiorazione di altre imposte. Il governo ha deciso di lasciare in vigore gli attuali regimi e di rinviare l'applicazione della Tares con la sovrattassa governativa all'ultima rata a fine anno in quando vi era il rischio concreto di un’emergenza rifiuti e un’emergenza di liquidità, e il rischio di una stangata ulteriore su imprese e cittadini. In merito allo sblocco dei 7 miliardi a carico dei Comuni, le somme che sono già disponibili, sono costituite da fondi per opere pubbliche che i Comuni hanno fatto nel corso degli anni ma che, a seguito del blocco dei pagamenti, sono rimasti nelle casse. Con lo sblocco si dovrebbe dare un grosso aiuto all’economia a riprendersi e generare PIL. Parte di queste risorse sarà utilizzata per cofinanziare i progetti europei. Ritornando alla Tares restano sempre sul tavolo le mozioni che sono state presentate per il rinvio totale al 2014, per la sua rimodulazione e la correzione delle anomalie del tributo, aspetti questi che saranno discussi nei prossimi giorni dal Parlamento.